L'Eretteo


La costruzione di questo edificio viene iniziata proprio allo scoppio della guerra del Peloponneso, intorno al 430 a.C. e terminato intorno al 409-406 a.C., quindi per Atene iniziò un periodo piuttosto difficile perché non può disporre di grandi risorse in quanto deve allestire l'armamento per combattere contro Sparta; ciò nonostante (anche perché l’Eretteo e il tempio di Atena Nike erano finanziati da famiglie aristocratiche) i lavori non furono interrotti. La pianta dimostra l'importanza del sito sul quale sorge l'edificio, perché l'area occupata era quella dell'antico palazzo miceneo e accanto c'era il vecchio tempio di Atena Poliade di Pisistrato (distrutto dai persiani), quindi un luogo antico quanto la fondazione di Atene.
 L’edificio è differente da tutti quelli che abbiamo finora studiato infatti presenta una pianta molto particolare che ricorda la suddivisione delle celle interne o la presenza di diverse celle come abbiamo visto a Corionto e nel tempio di Atena Poliade; quindi è evidente nella scelta dell'impianto un ritorno all'edificio ormai distrutto (le due piante non sono uguali ma si somigliano), appare quindi evidente in questa scelta una sorta di ritorno a tempi più antichi ed a un periodo di Pisistrato che era da preferire a quello di Pericle. Questo impianto particolare stupisce ancora di più perché non corrisponde ad alcun criterio di simmetria, infatti abbiamo un corpo centrale al quale si affiancano altri edifici che vivono tutti di una vita autonoma, uno a nord (chiamato portico settentrionale) e uno a sud (che è il portico delle cariatidi). Questi tre edifici sono gli uni diversi dagli altri perché hanno un'altezza diversa (in ordine di altezza troviamo il corpo centrale, poi il portico settentrionale ed infine la loggia delle cariatidi), una copertura diversa (il corpo centrale ha una copertura a doppia falda, il portico settentrionale ha una copertura a padiglione (?) e la loggia delle cariatidi una copertura piatta). La ragione concreta di questa difformità si deve ricercare nella mitologia che riguarda la città di Atene, poiché questo è il luogo dove abitavano gli antichi re di Atene, i quali poi erano stati mitizzati al punto di essere paragonabili a delle divinità. Attraverso questo impianto molto articolato si cerca di trovare una struttura che possa essere considerato come una sorta di Pantheon di tutte queste divinità; infatti ognuno degli ambienti che compongono la costruzione è dedicato a una di queste divinità (come Eretteo e Teseo). Oltre a questo vengono dedicati degli spazi alla storia della fondazione della città, per esempio il mito della contesa tra Posidone e Atena per il possesso della città, quest'ultima dona un albero di ulivo presente nella costruzione insieme al tridente lanciato da Poseidone. Inoltre nell’area erano riunite le vicende di Cecopre, Pandroso, Erittorio, eccetera.
 Uno dei grandi problemi del progetto era il dislivello del terreno, che viene superato attraverso una scalinata che collega il portico settentrionale con la facciata principale dell'edificio, la quale si presenta in forme ioniche, però la realizzazione di quest'ordine ionico è ben lontane dalle carenze evidenziate nel progetto precedente, infatti l'ordine è un esempio di grandissima raffinezza ed emula direttamente l’Aretemision di Efeso e anzi per alcuni particolari lo supera; in particolare la base attica (come quella del tempio di Atena Nike), che però si differenzia per in quanto le proporzioni e l’esecuzione sono più raffinate, infatti il toro non è liscio ma è scolpito e scanalato; il fusto della colonna è molto più slanciato con una proporzione di 1:9,2; il capitello appare perfettamente organico, cioè le volute si attorcigliano coerentemente nell’echino sottostante formando un tutt'uno; inoltre appare, sotto il capitello, l’anthemion (una fascia decorativa) inoltre tutti gli interstizi sono riempiti di vetro colorato, l’interno delle volute di bronzo (in modo da brillare alla luce del sole) ed è pieno di astragali.
 Il portico settentrionale non si discosta da quello orientale, tranne per quello che riguarda la base, dove il toro è decorato con un motivo treccia; mentre il tetto è una copia del vestibolo occidentale dei propilei, anche qui viene costruito un tetto con una luce di 50 cm più grande del portico occidentale e con grandi travi di marmo che poggiano sul un lato libero.
Per quello che riguarda il portico delle Cariatidi in questo caso viene utilizzato un fregio tipico dell'area ionica, ovvero un fregio a dentelli, per non gravare troppo sulla testa delle cariatidi.

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